…..Eravamo tutti assorti negli ultimi preparativi, chi si pettinava, chi si profumava, chi si lucidava le scarpe, quando sentimmo un’imprecazione venire dalla stanza accanto, quella appunto occupata da Tonino e Loris:
<< Porca puttanaaaa! >> Era Tonino. Accorremmo subito per vedere cosa gli fosse successo e lo trovammo ai bordi del letto con lo sguardo fisso alla lampada sul soffitto e i pugni chiusi continuando ad inveire contro chissà chi. << Cosa è successo? >> chiesi rivolgendomi a lui con una faccia molto preoccupata. << C’è che mi sono dimenticato di mettere in
valigia una cravatta! >> rispose imbestialito. << Ma vaffanculo!! Credevamo chissà cosa ti fosse accaduto! Stai a fa’ tutto sto casino pe’
‘na cravatta. >>

La cravatta era un indumento assai importante quella sera, visto che era obbligatorio indossarla per entrare al Casino, specialmente nella sala dei giochi francesi. << E adesso dove la trovi una cravatta? I
negozi sono chiusi ormai e i nostri amici son già andati via, dovrai fare a meno di venire. >> Esclamò Gildo ridendo sotto i baffi. << Resterai con me a guardare la televisione, può darsi che facciano un bel film, magari comico, cosi ci sbellicheremo dalle risate. >> Continuò Loris mettendoci il carico da undici facendo ridere sommessamente tutti.
<< Non sia mai! – gridò deciso Tonino – non è detta l’ultima. Aspettatemi, sarò pronto in un attimo. >> e si rinchiuse in bagno. Ci guardammo in faccia l’un l’altro abbastanza stupiti. << Cosa si inventerà? >> chiese Gildo
sorpreso. << Se fossi in voi non mi preoccuperei più di tanto, Tonino è l’uomo dalle mille sorprese. >> rispose Loris mentre iniziammo a scendere i
due piani che ci dividevano dalla strada dove avremmo aspettato il nostro amico. Era già buio, l’ora della cena era abbondantemente passata, nonostante la temperatura estiva ai nostri occhi appariva uno scenario quasi natalizio, una via Chanoux completamente deserta, i piccoli lampioni che la illuminavano fievolmente, un cane che vagabondava solitario al centro della strada, era una serata straordinariamente incantevole.
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Erano trascorsi alcuni minuti quando sentimmo una voce provenire dalle nostre spalle. << Eccomi qua! Tutto risolto, possiamo andare. >>
Ci voltammo e con grande sorpresa si presentò Tonino che sorridente dava sfoggio della sua nuova cravatta blu. << E questa cravatta a chi l’hai solata? >> Chiese Gildo abbastanza meravigliato avvicinandosi al nostro amico il quale cominciò a ridere a crepapelle. << Ragazzi, ho messo in moto il mio ingegno, non avendo una cravatta ho dovuto inventarmene
una, ed ecco qui… - la tirò fuori dalla giacca e con sommo stupore di tutti i presenti – … un bel calzino lungo che questa sera sarà nei piani alti invece del solito piano terra. >> Cominciammo a ridere talmente forte che ci dovemmo appoggiare alla parete dell’albergo per non cadere a terra. Era proprio un calzino, lo rimise al suo posto sotto la giacca e dava
l’impressione di essere una vera e propria cravatta. << Grande Tonino! Solo tu potevi pensare una cosa del genere. >> E giù ancora risate. << Ma almeno è pulito? – se ne uscì Speedy – altrimenti ti diranno che sei un tipo con la puzza sotto il naso. >> E tra una risata e l’altra ci avviammo a piedi verso il Casino…..
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