martedì 29 luglio 2014

28/7/1914 - 28/7/2014: cento anni dal'inizio della prima guerra mondiale.

28 luglio 1914. Sono trascorsi 100 anni da quando ebbe inizio il primo conflitto mondiale, con la dichiarazione di guerra dell’Impero austro-ungarico al Regno di Serbia, guerra che fece 10 milioni di morti, 20 milioni. Durante una visita ufficiale a Sarajevo il 28 giugno 1914, l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono d’Austria-Ungheria, e la moglie Sophie Chotek von Chotkowa, furono uccisi da alcuni colpi di pistola sparati dal nazionalista diciannovenne serbo Gavrilo Princip. Fu la scintilla dalla quale scaturì la crisi diplomatica che infiammò le tensioni latenti in Europa, decretando così l’inizio della guerra. Il 23 luglio 1914 l’ambasciatore austriaco, il barone Wladimir Giesl Freiherr von Gieslingen, consegna al governo serbo l’ultimatum dell’Austria, ultimatum che richiedeva una risposta entro e non oltre le ore 18:00 del 25 luglio. Nell'ultimatum il governo di Vienna intimava a quello di Belgrado di far pubblicare sulla “Rivista ufficiale” serba del 26 luglio una nuova dichiarazione, suddivisa in 10 punti molto duri, di cui riportava il testo e che all'epoca il ministro degli esteri inglese Edward Grey definì “il documento più duro che uno Stato abbia mai indirizzato ad un altro Stato”. A soli due minuti dalla scadenza dell’ultimatum, ci fu la consegna della risposta all’ambasciatore von Gieslingen: «Abbiamo accettato parte delle domande… Per il resto ci rimettiamo alla lealtà ed alla cavalleria del generale austriaco». Alle ore 12 del 28 luglio, con un telegramma l’Austria dichiarò ufficialmente guerra alla Serbia, confidando nell’appoggio della Germania nel caso in cui il conflitto si fosse allargato ad altre nazioni. Era iniziata la prima guerra mondiale. Anche l'Ungheria dichiarò guerra alla Serbia, divenendo così gli austro-ungarici molto potenti, forti dell'alleanza col governo tedesco. A difesa della Serbia vennero la Russia e la Francia, mentre l'Italia inizialmenmte si dichiarò neutrale. Sabato 10 ottobre 1914 il quotidiano socialista Avanti! pubblica un articolo in cui si chiede ai socialisti di abbandonare la posizione antinterventista e all’Italia di entrare in guerra a fianco della Triplice intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia). L’articolo è firmato dal direttore del giornale, Benito Mussolini. Martedì 24 novembre 1914 la sezione socialista milanese, con una decisione che sarà ratificata dalla direzione del partito il 29 novembre, espelle dal Psi Benito Mussolini, perché non in linea con il gruppo dirigente ostile alla guerra. La guerra si sarebbe conclusa solo quattro anni dopo, l’11 novembre 1918. Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo, per quello che divenne in breve tempo il più vasto conflitto della storia.(immagini prese dal web)

Romolo Benedetti

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