domenica 27 luglio 2014

Cena a casa di Mimmo

 Dal libro "Allombra dell'ultimo sole"   di  Romolo Benedetti.



....."Ragazzi, - dissero in coro Mimmo e Mariuccia – questa sera i nostri genitori sono fuori e ci lasciano casa libera, abbiamo il permesso di organizzare una cena insieme a tutti, voi che ne dite?" "E che se deve dì? Annamo a comprà la roba da preparà! - ribattè immediatamente e candidamente Speedy – che volemo magnà de speciale?" " Non preoccupatevi, pensiamo a tutto noi. - replicarono i cugini di Remo – ci vediamo stasera a casa nostra. Mi raccomando, puntuali." " Spaccheremo il minuto " rispose Tonino. Trascorremmo il resto della giornata passeggiando per le vie del paese, visitando anche gli angoli più nascosti fino ad arrivare nuovamente davanti al Casinò..... Tornammo in paese che era quasi l‟ora di cena, ci fermammo a comprare delle bottiglie di buon vino e ci dirigemmo allegramente verso casa di Mimmo e Mariuccia. C'erano già diverse persone in casa, tutte indaffarate a preparare il necessario per quella che sarebbe stata una simpatica cena tra amici." Possiamo fare qualcosa per aiutarvi?" Dissero Loris e Giancarlo entrando in cucina e rivolgendosi a Mariuccia, mentre gli altri andarono da Mimmo per chiedere la stessa cosa. La casa era diventata una catena di montaggio, chi preparava il tavolo, chi in cucina alle prese con i fornelli e chi davanti al lavello. Tra una parola e una risata, una barzelletta in salone e qualche imprecazione in cucina i preparativi per la cena procedevano a rilento. " Ma che sei scemo? Ce metti tutto quel peperoncino?" " Ma che dici! Ce n'ho messi solamente quattro, mica sono tanti!""M'hai detto niente!! Così ce brucia er culo pe' 'na settimana!! E poi, tutto quell'aglio!! Se respiramo davanti a una pianta de fiori la famo seccà!" Queste erano le frasi che sentivamo arrivare dalla cucina e che ci lasciavano alquanto perplessi." Ehi voi in cucina, possiamo stare tranquilli? Ce la faremo a mettere qualcosa di mangiabile sotto i denti prima che venga l'alba?" Disse preoccupato Mimmo rivolgendosi preoccupato agli occasionali quanto inesperti cuochi. "Tranquilli, tranquilli, tra poco tutti a tavola." Trascorse qualche minuto e prendemmo tutti posto davanti a dei fumanti spaghetti aglio, olio e peperoncino sapientemente portati in una enorme terrina da Mariuccia, e se non si fosse fatta avanti lei a preparare i piatti per ognuno di noi sicuramente quel simpatico recipiente di porcellana sarebbe stato preso d'assalto da tutti. I piatti si svuotarono in un batter d'occhio, qualcuno si congratulò con i cuochi, qualcun altro riempiendo il proprio bicchiere imprecava al peperoncino rimanendo a bocca aperta."Buonissimi, eccezionali, ma avevano un solo difetto!! " disse Giancarlo leccandosi i baffi. "Quale?" Gli chiese Mariuccia preoccupata." Erano pochi!!!" rispose Giancarlo accompagnando queste parole con una fragorosa risata. " Speedy, hai perfettamente ragione, erano proprio pochi, ce ne voleva un altro chilo!!" "Preparatevi ragazzi, che sta per arrivare il secondo, - gridò una voce dalla cucina, - fonduta alla valdostana." La fonduta è un piatto tipico della zona a base di formaggio fuso, in particolare fontina. Ci rimettemmo tutti diligentemente ai nostri posti e aspettammo che la solita Mariuccia facesse le porzioni per ciascuno degli affamati commensali. Scese il silenzio in tavola, ognuno aveva a che fare con il proprio piatto, alcuni avevano più familiarità con i bicchieri che non lasciavano mai pieni e mai vuoti. " Complimenti alla cuoca " commentò Gildo facendo la classica “scarpetta” al suo piatto facendolo tornare più pulito di quando aveva iniziato a mangiare tra lo stupore di tutti. " Grazie, - rispose Mariuccia sorridendo – ma il merito non è solo mio, è stato un lavoro d‟equipe, mi hanno aiutato Tonino e Loris. "I nostri due amici appena entrati in casa si erano diretti immediatamente in cucina, ma il  loro scopo non era quello di mettere in mostra la loro arte culinaria, piuttosto avevano il desiderio di stare vicino a Mariuccia, per la quale avevano preso una bella “cotta”. Anche Tonino e Loris ringraziarono per gli elogi che furono loro rivolti, lo fecero con gli occhi abbassati ed arrossendo non poco, ma soprattutto mangiando una quantità minima di fonduta, contrariamente a quanto fatto con gli spaghetti con aglio, olio e peperoncino. Si andò avanti per buona parte della serata, mangiando bene e soprattutto bevendo meglio, raccontando barzellette e divertendoci come matti, solo Tonino e Loris avevano perso un pò del loro smalto, si erano seduti in un angolo del divano e si univano raramente alle nostre risate. " Sono andati in bianco con Mariuccia! " Pensavamo. Passata la mezzanotte cominciammo a salutare Mimmo e la sorella, e dopo averli ringraziati per la cortese ospitalità ci ritrovammo in strada immersi nel silenzio e  avvolti da un freschetto niente male. Non si sentiva volare una mosca, da qualche isolata finestra filtrava una debole luce che spezzava il buio della notte intorno a noi, c'era un silenzio che incuteva quasi timore, Morfeo aveva contagiato tutta la popolazione di Saint Vincent in sonno profondo. Poi arrivammo noi. " Fatece largo che passamo noi….. – cominciò a gridare a squarciagola Giancarlo, - „sti giovanotti de „sta Roma bella…. " ci unimmo tutti in coro, interrompendo la canzone solo per scoppiare in fragorose risate. I fumi dell‟alcol cominciavano a manifestare tutti i loro frutti. " Giancà, me sa che sei un po‟ „mbriaco. " disse Remo rivolgendosi proprio a Speedy e ricevendo da questi uno sguardo che voleva essere severo ma che in realtà fu abbastanza comico, occhi semichiusi e sopracciglia alzate. " Io nun so „mbriaco, - rispose Giancarlo – e te lo dimostro. Ti faccio vedere come cammino sulla striscia bianca della strada senza  uscire fuori dalla stessa. " E barcollando si apprestò al centro della strada per dare inizio alla sua prova, e messo il piede sulla striscia stradale cominciò la sua esibizione, altalenando i piedi ora a destra ora a sinistra della riga bianca senza mai toccarla, confermando così che aveva fatto un buon rifornimento di vino durante la cena. " A Speedy, ma vaffanculo! C'hai più vino te in corpo che le cantine del Chianti - Esclamai con una fragorosa risata seguito da tutti gli altri – hai fallito la prova, sei proprio „mbriaco!" A dire la verità avevamo fatto tutti una buona scorta di vino, accompagnato da qualche cicchetto di grappa e di Genepy, quindi eravamo tutti più o meno nelle stesse condizioni di Giancarlo. Qualcun altro cercò di superare Speedy nel camminare sulla riga bianca, ma i risultati furono pressoché sovrapponibili, i piedi di tutti non ne vollero sapere di sfiorare la benché minima parte della striscia stradale. Ci fu una persona che cercò di superare tutti  facendo una scommessa, il sottoscritto. " Ragazzi, adesso vi faccio vedere come passerò sotto la striscia bianca. " Dissi, e mi diressi ondeggiando verso il centro della strada sotto lo sguardo attonito dei miei amici, alcuni si guardarono l‟un l‟altro come per dire " questo è scemo ". Calò il silenzio, si allinearono tutti davanti a me mentre prendevo posizione di fronte alla riga bianca, mi inginocchiai lentamente e poggiai la testa sull'asfalto tra le risate incessanti di tutti. " Romolo, ce devi passà sotto con tutto il corpo se no la scommessa non vale, ah! ah! ah! " " Aspetta un attimo, ti alziamo un pochino la striscia altrimenti non ci passi. " Qualche attimo più tardi il rapido avvicinarsi di un'auto mi fece desistere dall'impossibile prova e mi salvò da una figuraccia, e riprendemmo la via dell'albergo intonando, si fa per dire, la solita canzoncina: " A noi  ce  piace … de  magnà  e  beve… e nun ce piace de lavoraaaa… ". (immagini prese dal web) 
   Romolo Benedetti

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