Domenico "Mimmo" Macrì, in quel di Saint Vincent (Ao) è l'autore di questo racconto.
- Tu?
- Sì, io, perchè? Non mi aspettavi?
- Veramente proprio no. A tutti pensavo meno che a te. Ma sei proprio proprio tu?
- E chi vuoi che sia! E poi cos'è? Avrei dovuto telefonarti prima? Mi fai entrare o devo stare qui sulla porta? Tanto anche se me la richiudi in faccia il modo per arrivare lo trovo comunque.
- No....scusa...entra. E' che mi trovi un po'....stranito, ecco.
- Sai che non avviso mai dei miei arrivi, mi piace fare delle sorprese. Ehi cos'è quella faccia eccitata? Vorresti mica scoparmi per caso?
- No guarda, questo proprio no. Scusa sai ma sei ancora più brutta di come ti descrivono.
- Bello, brutto, ricco, povero, giovane, vecchio, magro, grasso....ma cosa vuoi che me ne freghi? Sai qual è la cosa che più adoro?

- Cosa?
- Il potere. Solo quello. Il potere di fare a modo mio senza che nessuno mi rompa i coglioni. Ho solo un'indicazione...al resto penso tutto io.
- Sì vabbè, ma cosa ci fai qui? E cosa c'entro io in tutto questo?
- Ma dico, sei cretino o ci fai?
- Cretino? No guarda secondo me hai preso un abbaglio. Sei sicura che dovevi venire proprio qui?
- Allora: il nome è quello, il posto è quello, la via è quella. Dovevo consultare anche il codice fiscale?
- Senti, mi stai mettendo paura.
- Beh, direi che è la cosa più ovvia in questi casi. Mi sono presa pure un appunto: alle 17 e 46 devi venire via con me.
- Alle 17 e 46? Sei fuori? Ho un sacco di cose da fare. Non posso proprio.
- Dai, dai dicono tutti così...devo fare questo, devo fare quello, non posso, non ho tempo, devo finire di fare una cosa....17 e 46. Adesso sono le 17 e 31...sono un po' in anticipo è vero ma ultimamente preferisco prendermi per tempo. Hai un quarto d'ora per sbrigare le tue faccende. Sappi che non tollero ritardi nè tantomeno li concedo.
- No cazzo, no. Calma, calma. Te ne arrivi così senza avvisare, del tutto inaspettatamente e senza uno straccio di motivo, ti piazzi lì bella bella e mi dici che devo venire via con te...no, guarda, non se ne parla proprio.
- Diciassetteetrentaquattro....
- E piantala stronza, lo so anch'io che ora è!
- Non insultare, tanto non serve. In fondo, oltre al potere che mi hanno concesso, anch'io obbedisco agli ordini. E questi sono. Non puoi farci niente e nemmeno io posso far niente. Poi comunque ti dirò che in ogni caso non me ne frega un cazzo di quello che pensi.
- Senti...no dai...non è possibile...non è giusto.
- Quello che è giusto non devi certo esere tu a stabilirlo....17 e 38.
- Merdamerdamerda...sto male cazzo! Non lo vedi che sto male? Fai qualcosa perdio!
- Mi fai ridere...lo sto facendo. E credi sto proprio facendo tutto quello che devo fare. Ti ricordo che sono le 17 e 41.
- E io dovrei crederci? Pensi davvero che io creda che alle diciassetteeccheccazzonesò io venga via con te? Ma crepa bastarda!
- Crepa? A me?...questa sì ch'è bella - ............................................................................................. -Cosa mi devo portare?
- Niente, non ti servirà niente. Abbiamo tutto noi.
- Senti...non è che potresti...
- No, non posso - .......................................................................................................... - 17 e 45...no! Addirittura in anticipo. Vabbè. Questa è fatta. ...Fammi vedere il prossimo....18 e 47 in via...sì la conosco. Ehilà: questo ha 98 anni. Meglio. Me la cavo in un attimo.
( Nella foto: Domenico Mimmo Macrì )
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