Un'altra testimonianza del mio amico Domenico Mimmo Macrì.
Come ogni notte che esco dal lavoro lei è lì. Sia mezzanotte o le tre, lei è lì. E in inverno col freddo che ti assale e non ti molla per un istante, vestita con una minigonna che certo non la protegge più di tanto e uno sgargiante giubbottino, lei è lì. Le prime volte, quando obbligatoriamente le passavo accanto per prendere la via di casa, mi diceva "ciao belo (con una elle) faciamo (con una c) amore?". E puntalmente si sentiva rispondere "no grazie vado a casa, ciao bella" (con due elle come mi hanno insegnato a scuola).

Perchè "Bella", che chissà come si chiama veramente, fa la prostituta e la trovi ogni sera davanti al Casinò. E ormai ha capito che non sono un giocatore voglioso di sesso mercenario ma un impiegato che, finito il suo turno di lavoro, se ne va volentieri a casa. Però non è esatto dire che fa la prostituta: le fanno fare la prostituta. Sicuramente ceffi da galera, persone senza ogni scrupolo, malavitosi sfruttatori la costringono a starsene lì a raccattare più soldi possibile, e sono sicuro che se la "quota" non viene raggiunta sono botte. Sicuramente giunta qui con chissà quali allettanti prospettive che altro non si sono rivelate che un passeggio di pochi metri, avanti e indietro, vestita (svestita) in maniera appariscente e volgare, finché una macchina si fermerà, pattuirà il compenso, la caricherà, la riporterà indietro. E questo succederà una volta, due volte, dieci volte, venti, finché il "padrone" che l'ha "comprata" da chissà chi, non verrà a riprenderla. E' bella "Bella". E' bella di una bellezza ferina. Ha un corpo che mozza il fiato. Ma i suoi occhi parlano di cose brutte. Di cose che non avrebbe mai fatto se bestie dalle sembianze umane non l'avessero costretta. Ma soprattutto se Bella è lì è perché qualcuno la vuole. Perché qualcuno possa togliersi la voglia di possedere. Anche se solo per pochi minuti. Basta pagare. Ciao Bella. Ti sono passato accanto come ogni sera e come ogni sera da quando hai capito mi saluti semplicemente con un "ciao belo"....con una elle.
Mimmo Macrì
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