mercoledì 20 agosto 2014

Stella Club. Capitolo 6

Nel nostro paese esisteva un altro club simile al nostro, dove altri ragazzi della nostra stessa età solevano divertirsi e trascorrere le serate, ma soprattutto le domeniche, in completa allegria. Eravamo in buoni rapporti con loro, noi dello Stella Club, anche perchè in quel club, di cui non ricordo il nome (era situato vicino alla stazione ferroviaria), c'erano diversi miei cugini. Era molto piùà grande del nostro club, anzi, era un vero e proprio appartamento, con due camere e un bagno (che a noi mancava) ed una cucina. Alcune domeniche le abbiamo trascorse insieme a loro e siamo stati molto bene, sinergizando perfetamente, al punto da metterci d'accordo per organizzare una sfida di calcio tra i nostri due club, una regolare partita di calcio. Ci gasammo tutti, non vedevamo l'ora che arrivasse il fatidico giorno, alcuni di noi cominciarono a fare un pò di allenamento facendo del footing la sera. Avevamo poche speranze di vincere, per non dire nulle, perchè tra i nostri avversari c'erano alcuni che giocavano a livello agonistico, mentre noi siè sempre giocato per puro divertimento, ma questo per noi non era un problema, l'importante era divertirsi come era giusto che fosse per dei ragazzi della nostra età.Preparammo la partita fin nei minimi perticolari,, ci facemmo confezionare dalle nostre amiche delle magliette particolari che fecero la loro bella figura quandro entrammo in campo: ognuno di noi aveva cucita sul davanti della maglietta bianca una lettera di colore nero a formare la scritta "STELLA CLUB", mentre il portiere che indossava una mglietta nera aveva stilizzata una stella di colore bianco. Un'idea veramente simpatica. Inutile dire come andò la partita. I nostri avversari ci fecero girare letteralmente la testa, noi sembravamo degli "sparring partner" e anche di scarso valore. A fine partita ci ritrovammo con quattro gol sul groppone (4-1) e tanti sfottò degliavversari al nostro indirizzo. Ma eravamo contenti lo stesso, lo scopo che ci eravamo prefissati, cioè quello di divertirci, lo avevamo raggiunto. La sera stessa ci ritrovammo tutti al club per chiudere la giornata come tutte le domeniche: ballando. Stanchi ma felici.

 Romolo Benedetti

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