giovedì 14 agosto 2014

Trenta anni fa.....

scritto da Domenico "Mimmo" Macrì da Saint Vincent (AO)

 Trent’anni dopo. La vita era cambiata per tutti. Chi era entrato in banca, chi dirigente, chi esercente, chi era rimasto coglione come sempre. Chi ce l’aveva fatta e chi no. Sergio ce l’aveva fatta. Una splendida carriera, una splendida moglie, due splendidi figli. Erano tornati a Viareggio, sede storica della sue vacanze da ragazzo, per un periodo di ferie. Dopo cena i suoi figli se ne erano andati per conto loro a raggiungere i propri coetanei per sedersi su un muretto a non dirsi niente se non giocare ognuno coi propri telefonini. Che non esistevano quando lui era giovane e altri erano i modi per passare il tempo. Sua moglie accampando un forte dolore di testa se ne era tornata all’albergo e lui si era accomodato allora al solito bar dove ormai praticamente tutte le sere facevano tappa. Era il bar di trent’anni prima, quello in cui si riunivano da giovani, certo rinnovato nell’arredamento e con nuovi proprietari, ma era quello. Serata tiepida. Serata solo sua. Ogni tanto ci vuole. Di fronte a lui un tavolino occupato da una coppia, più o meno, stimò, suoi coetanei, che bevevano senza parlare. Probabilmente marito e moglie. E’ triste, pensò, stare in compagnia di una persona e non dire nulla. O forse si erano già detti tutto e quindi il resto sarebbe stato solo retorica. Bella lei. Di una bellezza leggermente sfiorita ma ancora evidente. La vedeva di tre quarti e ogni tanto la donna si voltava verso di lui, lo guardava per poi spostare la sua attenzione sul bicchiere contenente un liquido blu che portava alle labbra lentamente e che altrettanto lentamente sorseggiava quasi a far sì che potesse durare più a lungo possibile. Sergio lesse il labiale del (probabile) marito che diceva io me na vado a dormire e che si alzò incamminandosi e senza neppure un cenno di saluto a lei. Fu grande lo stupore quando vide che lei si alzava e andava verso di lui. No forse andrà al bagno, pensò. No. Arrivata al suo tavolino semplicemente chiese “posso?” e senza aspettare la risposta si sedette. Non ebbe nemmeno il tempo di dire prego, o forse quella parola gli si bloccò nel tratto esofageo. Marina. Trent’anni dopo. Quante cose succedono nell’arco di pochi secondi? Quante informazioni i neuroni del cervello sono in grado di elaborare in pochi secondi? Non esiste un metro, una misura di calcolo, un sistema in grado di dirlo o un’equazione. Ma sono tante. - Ciao Sergio - Ciao Marina - Sei sempre uguale….forse un po di capelli bianchi - Anche tu….sei bellissima Cosa possono dirsi due persone che non si vedeno da trent’anni? Cosa hai fatto in tutto questo tempo? Sì, può essere un argomento che aiuta a sciogliere l’imbarazzo. - Non ci siamo più visti… - L’ultima volta è stato trent’anni fa Trent’anni, pensò….sono passati trent’anni? Sì. Erano passati trent’anni. Quando loro si erano giurati amore eterno, quando si erano dati appuntamento all’anno successivo. Quando l’anno successivo lui era partito per gli USA a studiare e lo sapeva e non glielo aveva detto. Poi la vita ti porta a delle scelte che possono cambiare il corso dell’esistenza e lui quelle scelte le aveva fatte. Una laurea, un master, un posto di lavoro ben remunerato. Poi l’incontro con quella che sarebbe diventata sua moglie e la madre dei suoi figli. E dopo trent’anni le vacanze a Viareggio. Di nuovo a Viareggio. Marina dimenticata. Marina qui, di fronte a lui. Marina che, come lui si era sposata. Marina che sempre, cocciutamente, aveva voluto passare le ferie a Viareggio. Marina che ci aveva creduto trent’anni prima. Marina di fronte a lui. Bella. Spiegare perché non fosse più tornato lì? Riaprire, anche se lenite dal tempo, vecchie ferite o far riemergere vecchi rancori? O abbandonarsi ai ricordi, quei ricordi vecchi di secoli ma tuttora indelebili? Chiedere scusa? No. Non sarebbe servito. - Mi accompagni all’albergo?- lei chiese - Sì, volentieri. Forse la stranezza e la sorpresa di quell’incontro o l’aria così dolce e tiepida o più semplicemente il ricordo fecero sì che lui cercasse la sua mano, che la tenesse tra le sue. Inevitabilmente, perché così vanno le cose, davanti al viale che portava all’ingresso dell’albergo di lei si baciarono come si baciano due innamorati che si giurano amore eterno. Poi, accarezzadogli una guancia, Marina gli disse semplicemente ciao, si voltò e si incamminò all’interno. Quando Sergio le chiese se avrebbero potuto vedersi ancora perché aveva un sacco di cose da dirle Marina disse no. - Domani riparto…..quelle cose che volevi dire dovevi dirmele trent’anni fa.(immagine presa dal web)

 Domenico Macrì.

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