
sabato 30 dicembre 2017
Una riunione di lavoro
Finalmente si era deciso, John, ci sarebbe andato quello stesso giorno dopo l’orario d’ufficio. Da tempo immemorabile, forse da quando era ancora single, era diventato il suo chiodo fisso, ma per una serie di fattori avversi, la paura di essere visto, l’educazione ricevuta, la scintilla che non era mai scattata, aveva sempre rimandato la decisione. Ma la curiosità era fortissima . Ora era giunto il fatidico momento e complice una riunione di lavoro di sua moglie che l’avrebbe tenuta fuori casa per due giorni, sarebbe andato oltre quelle dune di sabbia ricoperte di cespugli che l’accompagnavano tutte le mattine lungo la statale che percorreva per recarsi in ufficio. Avrebbe trascorso un pomeriggio intero alla spiaggia per nudisti a qualche chilometro dalla città coronando il suo antico sogno. Uscì dall’ufficio lasciando la sua proverbiale flemma e si diresse frettolosamente verso la sua Lancia Phedra.

Il tragitto sembrava più lungo del solito, le auto davanti a lui parevano andare lentamente come per fargli un dispetto. Finalmente dopo l’ennesima curva ecco intravedersi le dune di sabbia, parcheggiò con cura la sua Phedra sul bordo della strada e zainetto in spalla si avviò lungo il piccolo sentiero sabbioso che attraversando le dune lo avrebbero portato al mare. Giunto sulla duna più alta rimase immobile a scrutare quel lembo di sabbia come fa il capitano della nave quando avvista terra, la spiaggia per nudisti gli appariva in tutta la sua lunghezza e bellezza. Non era molto affollata dato il giorno feriale, coppie di tutte le età sparse qua e là intente a prendere il sole nel classico costume adamitico, bambini sul bagnasciuga indaffarati con le onde che si infrangevano ai loro piedi. Non mancavano anziani brizzolati che con i loro corpi appesantiti passeggiavano mano nella mano lungo la battigia. Alcuni cespugli facevano da separé a coppie non proprio intente a prendere il sole ma indaffarate a ben altro facilmente comprensibile. Anche John chiese aiuto ad uno di questi cespugli per mascherare un po’ di vergogna che lo attanagliò quando si liberò completamente dei suoi abiti, si sedette sul suo asciugamano, inforcò i suoi Rayban ed iniziò con la tintarella integrale. Era soddisfatto, seduto con le ginocchia strette tra le braccia ammirava fiero il panorama che gli si prospettava davanti, un mare azzurro leggermente increspato da un caldo scirocco e solcato da alcune barche a vela, sembrava un quadro dipinto; aveva liberato la sua mente dai problemi di tutti i giorni, pensava a niente e a nessuno, era come in trance. Questo suo stato quasi soporoso venne però interrotto alcuni minuti più tardi dai gemiti di una voce femminile proveniente da dietro un cespuglio situato alle sue spalle poco distante.


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Questo componimento al pari degli amici di Letture da Metropolitana ha colpito anche me, del resto la scusa della riunione di lavoro è da sempre stato il classico dei classici e John in maniera inaspettata nonchè fortuita ha scoperto la tresca.
RispondiEliminaHai ragione nel rispondere agli altri amici del sito che le reazioni potevano essere le più disparate, un'altro li avrebbe svergognati come dice Flavia, un'altro avrebbe accompagnato gli insulti con tanto pugni e calci nel sedere nudo...
Durante la valida narrazione, ti confesso cercavo di immaginarne l'epilogo, si in effetti pensavo che marito e moglie si sarebbero messi a "nudo" però John forse per dignità, forse per un indole sensibile ha preferito rivestirsi e levare le tende non prima di farsi un'inevitabile film mentale i suoi tanti anni trascorsi con la moglie.
"Dove aveva sbagliato? Quando? In che cosa?"
Forse niente, forse tutto, certe cose accadono senza dei precisi perchè però fa male, i tradimenti sono dolorosi.
Bravo aquilotto, promuovo anche stavolta il tuo racconto con un like grande grande!!!