martedì 10 giugno 2014

Stella Club. Capitolo 2

Ben presto lo Stella club divenne la seconda casa per tutti noi. Non si faceva in tempo a finire di studiare che eravamo già all’interno di quella piccola bomboniera, anzi non di rado si tralasciavano i compiti, rischiando un brutto voto l’indomani, perché magari si ventilava la presenza di qualche ragazza. Eh sì, perché i primi tempi erano stati molto duri, maschi, maschi e solo maschi, di ragazze neanche l’ombra. Ci ritrovavamo spesso a giocare a carte, a chiederci come si potesse migliorare l’aspetto estetico del nostro club oppure come e dove si potessero trovare ragazze da invitare per ascoltare della buona musica e fare quattro salti in allegria. In paese c’erano già alcuni club, nati prima di noi, e che quindi si erano accaparrate le ragazze del posto che conoscevamo anche noi, ma come si sa, chi tardi arriva male alloggia. Si pensò di invitare le compagne di scuola, ma l’idea morì sul nascere perché quasi tutti andavamo a scuola a Roma e sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, far sì che ragazze di 16-17 anni si allontanassero di 30 km da casa ( erano altri tempi……purtroppo!!). Io poi ero fuori gioco, dal momento che studiavo in una scuola di preti frequentata da soli maschi. Quindi per forza di cose eravamo diventati degli specialisti a giocare a carte, mentre le domeniche eravamo costretti, magari anche contro il nostro volere, ma non c‘era altro da fare, ad andare al cinema o al luna park, sempre con l’idea fissa di rimorchiare qualche ragazza. Come si dice, il tempo è galantuomo, basta saper aspettare, e così fu. Una domenica pomeriggio si presentarono Tonino e Maurizio, un altro ragazzo che saltuariamente frequentava il nostro club, con due ragazze, le prime della storia dello Stella Club, Rita e Sandra. Non credevamo ai nostri occhi. Le prime due ragazze, pure belle e con due minigonne vertiginose. Rita era più bella di viso, mentre Sandra, diventata poi la moglie di Maurizio e lo è tutt’ora, aveva un fisico da favola, evidenziato ancora di più da quella minigonna “inguinale” che indossava e che le calzava a pennello. Avevamo rotto il ghiaccio. Da quel momento come per incanto il numero delle ragazze aumentò piano piano e lo Stella Club cominciò a vivere delle domeniche diverse, a suon di musica e non di briscola. (Nella foto: il palazzo, oramai vecchio e fatiscente, dove nel cortile interno era situato lo "Stella Club")

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