31 gennaio 1876. Gli Stati Uniti ordinano ai Nativi americani, comunemente chiamati indiani, di trasferirsi nelle riserve, cioè in zone di territorio recintate e controllate.
Con il nome di “ Indiani d'America” o meglio “Nativi americani” vengono comunemente definite le popolazioni indigene dell'America Settentrionale, residenti nei territori degli attuali Stati Uniti, Canada e in parte del Messico. La denominazione di “indiani” fu loro addossata erroneamente da Cristoforo Colombo, il quale era più che convinto di essere sbarcato nelle indie asiatiche, in una corrispondenza del 1493.
31 gennaio 1876. Gli Stati Uniti ordinano ai Nativi americani, comunemente chiamati indiani, di trasferirsi nelle riserve, cioè in zone di territorio recintate e controllate dal Governo americano. Nel 1874 una spedizione condotta dal generale Custer confermò la scoperta di giacimenti d' oro nella regione delle Black Hills (Colline nere) nel Dakota, un' area sacra per molte tribu' indiane e che, secondo il trattato di Fort Laramie del 1868, era vietata ai bianchi.
Il governo USA cercò dapprima di comprare le Black Hills dagli indiani, i quali rifiutarono la proposta («Le Colline Nere sono la mia terra e io le amo. Chiunque vi metterà piede sentirà il suono di questo fucile» disse Little Big Man, "Piccolo Grande Uomo", vice capo degli Oglala di Cavallo Pazzo). Il 9 novembre venne stilato un rapporto ( falso) da cui emergevano accuse infondate a carico dei nativi americani fino ad accusare i Sioux Hunkpapa di Toro Seduto di rifiutare i benefici della civiltà, e quindi si autorizzava l'intervento dell'esercito se i nativi americani non fossero immediatamente rientrati nelle loro riserve; come data ultima fu stabilito il 31 gennaio 1876.
Le riserve furono prima dei campi di rieducazione, poi dei ghetti, infine delle isole di residenza, dove gli indiani d'America potevano mantenere le loro usanze. Solo nel 1924 i Nativi furono autorizzati a integrarsi ed ebbero il diritto di voto. (immagini prese dal web)
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